mercoledì 28 dicembre 2016

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GIU’ LA SARACINESCA - I CONSUMI DELLE FAMIGLIE CROLLANO (29 MILIARDI IN MENO RISPETTO AL PERIODO PRE CRISI) E I NEGOZI DI QUARTIERE CONTINUANO A CHIUDERE A TUTTO VANTAGGIO DEI GRANDI CENTRI COMMERCIALI - L’ALLARME DELLA CONFESERCENTI: SE SI CONTINUA COSÌ TRA 10 ANNI NON AVREMO PIU’ NEGOZI SOTTO CASA



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Giulia Cazzaniga per Libero Quotidiano

Nel 2016 i consumi delle famiglie sono ancora inferiori di quasi 29 miliardi di euro rispetto al 2011, prima della fase più acuta della crisi finanziaria e della grande recessione. È una sfilza di segni meno, l' elaborazione di Confesercenti per Libero sulla spesa degli italiani.

La federazione di categoria ha assistito alla chiusura di 25mila 469 negozi in quest' anno che volge al termine. E i dati pubblicati nell' infografica qui a fianco, che confrontano le vendite dal 2010 ad oggi, certificano che l' attesa ripresa ancora non si vede, anzi è lontana.
 I numeri delle vendite, elaborati su dati Istat, mostrano infatti anni di profonda crisi, soprattutto per le imprese del commercio tradizionale e per il comparto non alimentare in genere. Il commercio su piccole superfici cumula tra il 2010 e il 2016 una riduzione del venduto in valore di 10 punti percentuali e sebbene gli alimentari siano in calo dell' 1,9%, a influire maggiormente in negativo sono i generi non alimentari: -7,9%.
 Non è la grande distribuzione, non tutta, ad essersi accaparrata quella diminuzione a scapito dei negozi di quartiere. I dati dimostrano infatti che anche per i grandi negozi nel non alimentare la contrazione delle vendite è rilevante, pari al -5,4% dal 2010 a oggi.
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Se si guarda alla vendita di cibo, sono solamente i discount a segnare un segno più significativo: +13,9% è l' aumento cumulato, con percentuali di crescita sempre maggiori ogni anno fino al 2015. Un altro segno della propensione e della necessità del risparmio degli italiani.

LE ECCEZIONI Passando alla vendita per prodotti, gli unici ad aver visto la ripresa dopo il 2010 sono i servizi (+1,7%) e i beni durevoli (+0,6%). Gli italiani sono tornati, dopo anni, a fare quindi le grandi spese che non potevano più essere rimandate, come l' automobile o l' arredamento.
 Ma la spesa di tutti i giorni è al palo, come evidente dal tracollo di beni semidurevoli, come abbigliamento, calzature e libri (-9,5%) e beni non durevoli, come i detergenti o i medicinali (-7,4%). In particolare, i segni negativi più pesanti nel confronto dal 2010 a oggi sono segnati da libri giornali e riviste (-17,7%), seguiti da elettrodomestici, radio, tv e registratori (-15,6%). Spendiamo meno, poi, per la telefonia o l' informatica (-12,8%), per le calzature (-11,1%), per la fotografia (-10,7%).
 Leggo in questi giorni analisi che parlano di ripresa: sono come il chewingum, denuncia Massimo Vivoli, presidente di Confesercenti: Un giorno va tutto bene, il giorno dopo il Pil è in contrazione, e poi torna ancora positivo Sono tutte valutazioni che andrebbero invece analizzate nel dettaglio: quello che registriamo quotidianamente tra i nostri associati è che le piccolissime imprese soffrono oggi come non mai.

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I negozi continuano a chiudere a ritmi vertiginosi, continua Vivoli, che spiega come anche chi è sul mercato non riesce a guadagnare. I costi di gestione delle attività, come gli affitti, incidono notevolmente. E il costo del personale è troppo alto. Per questo quando sento le critiche ai voucher in questi giorni mi domando se sia davvero chiaro alla politica che ad oggi in settori come il nostro non si possono fare assunzioni a tempo indeterminato, finché non si interviene sulla pressione fiscale e sul costo del lavoro.
Per i nostri commercianti, in questo momento, i voucher stanno diventando una necessità. Senza gli incentivi, i problemi per le assunzioni sono tornati ad essere gli stessi di tre anni fa.
Nel 2016 quasi 15mila negozi di commercio al dettaglio hanno abbassato la serranda nel centro-nord dello Stivale, 10 mila nel Sud e nelle isole. Dal 2007 ad oggi il numero di esercizi commerciali è diminuito di quasi 91mila unità: ha chiuso per crisi un negozio su dieci. Se si continua così, afferma Vivoli, tra 10 anni l' Italia sarà un Paese senza i negozi di vicinato, di servizio: spariranno, verranno sostituiti da uffici.

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Lasciando le città buie e spingendo le persone verso i centri commerciali in periferia per gli acquisiti. I canali dell' e-commerce certamente incidono sulle nostre vendite. Così come incidono le liberalizzazioni selvagge fatte sugli orari per la grande distribuzione. Per le piccole e piccolissime imprese in questo Paese non si è mai fatto nulla. E sì che siamo il tessuto di questo Paese, quello che potrebbe portare vera ricchezza, crescita economica, occupazione.

Senza tutela si rischia di perdere un settore che portava qualità e immagine al made in Italy, penso soprattutto all' abbigliamento ma non solo.

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TRUMP BUMP - LA MEZZOSOPRANO 16ENNE JACKIE EVANCHO ANNUNCIA CHE CANTERA’ PER IL NEOPRESIDENTE USA E BALZA PRIMA IN CLASSIFICA- LE STAR DELLA MUSICA (DA BOCELLI A ELTON JOHN) CHE HANNO BOICOTTATO LA CERIMONIA DI INSEDIAMENTO DI "THE DONALD" SI STARANNO MANGIANDO LE MANI


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Marco Gorra per Libero Quotidiano

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Di consolante c' è che almeno adesso si staranno mangiando le mani. Andrea Bocelli, Elton John, Adam Lambert, John Legend, Celine Dion e tutti i cantanti impegnati e de sinistra che no, a cantare all' inaugurazione di quello zoticone di Donald Trump non ci vanno neanche pagati perché hanno - loro - uno straccio di integrità morale e artistica da difendere, forse si staranno rendendo conto della portata della zappa che si sono dati sui piedi.

A propiziare il momento di chiarezza è una ragazzina bionda classe 2000 a nome Jacqueline Marie Evancho detta Jackie, che nella vita ha appena iniziato a fare il mezzosoprano e che ha accettato di buon grado l' invito a salire sul palco durante la cerimonia del giuramento e cantare l' inno nazionale. E che, nelle poche ore seguite all' annuncio della partecipazione all' evento di Capitol Hill, ha visto le vendite dei propri dischi (in forma sia digitale sia fisica, e quest' ultimo dato ha del paranormale visto lo stato di salute del mercato) quadruplicare fino ad arrivare al numero uno della prestigiosa classifica di Billboard.

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A rendere il tutto ancora più sorprendente, il fatto che la giovane non sia esattamente una celebrità di serie A. Vero che qualche hanno fa è arrivata seconda ad America' s got talent, ma stiamo pur sempre parlando di una ragazza a malapena sedicenne con all' attivo appena una manciata di album, e nemmeno tutti di inediti. Nonostante ciò, l' effetto Trump le ha dato un' impennata di popolarità sconosciuta a tanti colleghi più blasonati. I quali, a pensare all' impatto che analoga scelta avrebbe avuto sui propri ben più cospicui volumi di vendita, avrebbero di che riconsiderare il proprio ostracismo.

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Avrebbero e basta, però. Perché nonostante il reality check operato dalla vicenda della giovane Evancho, la moda di sputare sul vincitore delle ultime elezioni non cessa di essere l' articolo più in voga della collezione autunno-inverno dei vip. Al punto che a dare buca al nostro iniziano ad essere non più solo gli artisti progressisti e clintoniani, ma anche insospettabili colleghi non schierati costretti a fare i conti con schiere di fan che, fattisi prendere la mano dall' ordalia, minacciano sfracelli e boicottaggi in caso di intelligenza - ancorché limitata alla musica - con il nemico.

Così, sono in forse le esibizioni di gente come Kid Rock, Ted Nugent e le Rockettes (e sì che queste ultime si erano esibite alla cerimonia di Bush senza che nessuno avesse alcunché da ridire). Non solo: esistono 15mila fan del Mormon Tabernacle Choir - non esattamente la gente da cui uno si aspetterebbe determinati impazzimenti politici - che hanno firmato una petizione on line per diffidare solennemente i propri beniamini dal performare al giuramento di Trump.

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Pertanto, tolta la coraggiosa eccezione della Evancho, il bill per l' evento del prossimo 20 gennaio ancora langue. Restano in piedi le candidature di Kayne West (rapper di primissima fascia e personaggio tra i più lontani dall' idea stessa di sinistra che lo show-biz a stelle e strisce abbia da offrire) e di Vince Neil, già cantante dei Mötley Crüe e leggenda vivente dell' hard rock tamarro anni '80.

Un po' pochino per una cerimonia inaugurale di un presidente degli Stati Uniti d' America. Sempre che nel frattempo qualche altra star - e pazienza se più per ritorno commerciale che per amore della democrazia - non si sarà fatta due conti e non avrà alzato il telefono per sapere se, laggiù a Washington, non hanno per caso bisogno di uno che venga a fargli una cantata.
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Post-Natale, la dieta in un decalogo: i consigli "smalti-eccessi" a tavola


Ma l’eccesso di calorie del periodo natalizio dove lo mettiamo? Facciamo subito un paio di considerazioni, che al netto di tutte le cose che saranno scritte e dette sugli eccessi delle feste, devono comunque seguire anche il buon senso e soprattutto la misura.
Partiamo dal concetto che gli eccessi commessi sotto le feste sono comunque proporzionati alla capacità di immissione di cibo, al gusto e alle abitudini quotidiane di ogni individuo.
È dunque piuttosto improbabile che una buona forchetta, non lo sia anche durante le feste natalizie, e che un irriducibile salutista non lo sia anche durante le feste. I cosiddetti eccessi sono quindi proporzionati, e il post sarà sulla scia delle abitudini dei suddetti individui perfettamente in linea.
Fatta questa premessa che toglie ogni illusione di stare a parlare di qualcosa di scientifico, sottolineiamo che per togliere peso in eccesso è bene rivolgersi al proprio medico che è l’unico in grado di indirizzarci per seguire una dieta adeguata, e soprattutto ricordiamo che ciascun individuo ha bisogno di una visita accurata prima di intraprendere un percorso per una perdita di peso intelligente. In ultimo ricordiamo che, tolti quelli affetti da qualche patologia o disturbo alimentare specifico, l’unico modo per stare in forma è quello di alternare un aumento di uscita (attività fisica) ogni volta che i verifica un aumento di entrate(calorie in eccesso).
Tuttavia possiamo fare molto anche da soli
La prima regola è quella di non deprimersi mai, soprattutto a tavola, e con moderazione lasciarsi andare alla cucina delle mamme, buona da tutta una vita e sempre buona per tutte le stagioni, e se anche durante le feste raggiunge picchi calorici importanti (purché non devastanti) non pentitevene perché tutto quello che entra ha sempre il modo per uscire.

Post-Natale, la dieta in un decalogo: i consigli 'smalti-eccessi' a tavola

Lo sappiamo: una volta terminati i pranzi in famiglia e le cene tra amici è tempo di ritrovare la leggerezza... se non altro sulla bilancia!
Il buon senso ci dice di tornare alla normalità non importa quanto e come si sia ecceduto e ceduto alle tentazioni: dopo le feste sarà il momento di rientrare nei ranghi. Per rendere meno problematica la situazione sarebbe decisamente meglio disfarsi delle montagne di dolcetti e cioccolatini che fanno bella mostra di sé all'ingresso o sul tavolo della sala da pranzo.
Per smaltire i sontuosi pasti delle feste scegliere tre giorni della settimana dedicati a un regime alimentare che comprenda vegetali, frutta e liquidi. Via libera a zuppe, brodo vegetale, minestroni e passati di verdura: soprattutto rientrando al lavoro organizzarsi in modo da preparare una zuppa da dividere in due o tre giorni, oppure valutare la possibilità di congelarla in modo da avere tutto già pronto al momento opportuno.
La colazione deve essere il pasto più importante del giorno, non solo per chi deve smaltire gli eccessi delle feste, dovrebbe essere una regola per tutti. Tuttavia per aiutare a disintossicarsi dagli eccessi festivi basta dell’ananas che aiuta il metabolismo e scioglie i grassi, insieme a frutta fresca di stagione tagliata a pezzi, da abbinare a yogurt bianco magro e una manciata di noci, nocciole o mandorle. Il tè verde è antiossidante e disintossica l'organismo. In alternativa una spremuta fresca offre il giusto apporto di minerali e vitamine. Le tisane contribuiscono a sgonfiare e combattono la ritenzione idrica. Dopo pasto assaggiare un infuso a base di menta, finocchio, liquirizia o cardo mariano e scopri i tuoi gusti preferiti: potrebbe diventare una bella abitudine in grado di sostituirsi, almeno a giorni alterni, alla solita tazzina di caffè.
Ridurre semplicemente per almeno un paio di giorni alla settimana latticini e carboidrati. Un pesce o carne bianca cotta con ridottissimo uso di grassi (è possibile anche evitarli totalmente) da accompagnare con  broccoli, bietole, spinaci, radicchio. Queste verdure sono pratiche e soprattutto buone anche solo con un filo di olio. 
Le verdure crude sono meno gradevoli, ma per un paio di settimane possono costituire un ottimo snack per la merenda o prima dei pasti, un trucco che permette di arrivare a cena con meno appetito. Bere molta acqua, ma soprattutto non dimenticare il movimento: una lunga camminata all'aria aperta è un allenamento per il corpo, ma agisce anche come antistress e migliora il metabolismo con effetti positivi sull'umore. 
Panettone e pandoro avanzati? Esclusivamente e solamente a colazione e a piccolissime dosi. Tuttavia, ribadiamo, chi non riesce da solo a regolarsi, è bene si rivolga al proprio medico, è molto più facile di quanto si crede.
La dieta per chi mangia fuori casa dopo le feste?
Portarsi il pranzo da casa! Chi invece deve andare al ristorante, niente di più facile, quello che si chiede sarà servito.




Premio "La telegiornalista dell'anno", ecco chi ha trionfato



E’ Monica Bertini la “telegiornalista dell’anno”.La bella e brava conduttrice di Mediaset ha trionfato nel premio una volta denominato “Campionato delle telegiornaliste“.“Non è un concorso di bellezza – tengono a precisare sul sito telegiornaliste.com -, né un premio giornalistico, ma è un sondaggio (lungo e articolato in più fasi) per eleggere la telegiornalista più amata dal pubblico, secondo i criteri che gli stessi elettori adottano a propria discrezione: una telegiornalista può essere amata per la sua professionalità, il suo aspetto, la sua simpatia o – più frequentemente – per un mix di tutto questo. Per telegiornalista si intende giornalista della televisione che sia iscritta in Italia a uno degli albi dell’Ordine dei Giornalisti“.La Bertini, già trionfatrice nelle ultime due edizioni, quest’anno ha battuto in finale Laura Tangherlini 2-1, grazie ai voti del forum (337-267) e dei social (738-595).Sul terzo gradino del podio è salita invece Federica Masolin.
Questo l’albo d’oro dal 2001:
2001    Luisella Costamagna
2001    Maria Luisa Busi
2002    Tiziana Panella
2002    Cristina Fantoni
2003    Maria Grazia Capulli
2003    Maria Concetta Mattei
2004    Luisella Costamagna
2004    Ilaria D’Amico
2005    Eleonora de Nardis
2005    Francesca Todini
2006    Maria Concetta Mattei
2006    Maria Concetta Mattei
2007    Maria Grazia Capulli
2008    Cinzia Fiorato
2009    Maria Grazia Capulli
2010    Simona Branchetti
2011    Mikaela Calcagno
2012    Mikaela Calcagno
2013    Barbara Capponi
2014    Monica Bertini
2015    Monica Bertini

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