NATALE A LETTO - QUEST'ANNO L'INFLUENZA HA FATTO STRAGE: GIÀ 1 MILIONE DI ITALIANI COLPITI, SARANNO 5 MILIONI A FINE FEBBRAIO - NON È TROPPO TARDI PER VACCINARSI: VANNO 'COPERTI' SOPRATTUTTO I BAMBINI, GLI OVER-65, LE DONNE IN GRAVIDANZA E I MALATI CRONICI
Claudia Osmetti per ''Libero Quotidiano''
Avete passato il giorno di Natale a letto, con la coperta di lana e un' aspirina al posto del pranzo con i parenti? Tranquilli, siete in buona compagnia. Quest' anno l' influenza è arrivata proprio col panettone e ha già colpito quasi 900mila italiani. Sissignori: per queste feste è meglio tenere fazzoletti e termometro sempre a portata di mano. Anche perché a parlare di un brusco aumento del numero dei casi è proprio il rapporto Influnet dell' Istituto superiore di sanità.
È tutto lì, insomma, nero su bianco in quelle paginette targate ministero: nell' ultima settimana si sono ammalate circa 258mila persone, dall' inizio della stagione hanno però preso l' influenza in 886mila e si stima che entro gennaio si possa arrivare a quota un milione. Detto in altri termini si prospetta un Capodanno con l' antibiotico, altro che spumante. Nel nostro Paese il livello di incidenza influenzale è pari a 4,25 casi ogni mille assistiti, scrivono i camici bianchi di Roma, specificando che la fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni e dei ragazzini fino ai 14.
Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Lazio e Campania sono le regioni dello Stivale che più hanno risentito di questa ondata influenzale. Tanto per capirci: in Trentino, e solamente tra il 12 e il 18 dicembre scorso, sono finite a letto con la bolla dell' acqua calda 7,36 persone ogni mille abitanti.
In Liguria non va meglio, visto che al momento sono già in 3mila ad aver preso l' influenza, al punto che, dalle parti di Genova, il centralino del 118 squilla in continuazione. In Veneto sono già andati in malattia in 40mila, 12mila dei quali nell' ultima settimana. A Benevento una farmacia del centro è stata letteralmente presa d' assalto: ieri per entrare e vaccinarsi c' era una vera e propria fila da rispettare. Ma state tranquilli, c' è posto per tutti.
Quest' anno l' epidemia da influenza è stata più precoce rispetto al periodo passato - racconta il professore Massimo Clementi, ordinario di virologia dell' ospedale San Raffaele di Milano, - è iniziata in sordina tra la fine di novembre e l' inizio di dicembre e col passare delle settimane è aumentata, anche dal punto di vista dell' intensità clinica.
Tradotto, semmai ce ne fosse bisogno, significa che è anche più facile beccarla. Quindi armatevi di pazienza, copritevi bene e non cedete alla tentazione di restare in maglietta se le temperature si alzano di colpo.
I sintomi, tra l' altro, sono quelli di sempre: febbre, dolori muscolari, spossatezza, raffreddore e tosse. Soprattutto tosse: Nei casi più gravi può essere fastidiosa, e durare anche per un lasso di tempo considerevole continua Clementi. L' influenza che sta interessando l' Italia in queste settimane è dovuta al virus "h3n2'" - spiega poi l' esperto, - che è uno dei tre presenti nel vaccino anti-influenzale. Gli altri due sono il "b" e l'"h1n1", che tuttavia al momento non stanno circolando in maniera considerevole.
Poco importa, comunque: sarà che la possibilità di una loro presenza più massiccia non è da scartare, sarà che proprio perché l' inizio del periodo influenzale è stato anticipato e quindi la fase di esposizione rischia di essere prolungata rispetto al 2015, a sentire gli addetti ai lavori la corsa, anche last-minute, per vaccinarsi rimane sacrosanta.
Ha ancora senso vaccinarsi - fa sapere Clementi, - perché significa proteggersi dai virus che potrebbero girare nei prossimi mesi e soprattutto significa proteggere le persone che non hanno ancora preso l' influenza, a cominciare dai parenti stretti. E rimarca il concetto: È molto importante essere chiari su questa questione: i vaccini sono sicuri. E vanno somministrati con particolare riguardo ai bambini, perché sono loro a frequentare le scuole dove è più probabile che circolino batteri e virus, e in un secondo momento possono anche portarli a casa.
Tra le categorie a rischio, infatti, come ogni anno ci sono i più piccoli, gli anziani sopra i 65 anni d' età, gli operatori sanitari, le donne in gravidanza e i malati cronici. Anche perché gli addetti ai lavori non fanno mistero che, per la fine di febbraio, saranno ben 5 milioni gli italiani influenzati, con una media di sei giorni di degenza a testa. Conviene correre ai ripari.
Meningite: tutto quello che c'è da sapere
Il meningococco si trasmette da persona a persona per contatto diretto o ravvicinato attraverso goccioline di saliva e secrezioni nasali che possono essere disperse dalle persone infette (portatori sani o malati) tramite colpi di tosse, starnuti, baci. Il batterio non si diffonde così facilmente come i germi responsabili del comune raffreddore e dell’influenza perché è un batterio molto fragile che vive pochi minuti al di fuori dell’organismo umano non sopravvivendo così in alimenti e bevande o su oggetti, giocattoli, abiti, mobili. Il meningococco - si legge in una nota pubblicata sul sito dell'Asl di Como - non si diffonde semplicemente respirando l’aria dell’ambiente in cui è stato precedentemente il malato.
E’ importante, per poter ricorrere tempestivamente alle cure mediche, riconoscere precocemente i sintomi della malattia invasiva da meningococco che può manifestarsi con un quadro clinico di sepsi o di meningite (a volte sovrapposti) entrambi caratterizzati da un esordio ed un'evoluzione molto rapidi.
SINTOMI - Sintomi di meningite sono: rapida insorgenza di febbre, mal di testa, rigidità nucale (difficoltà e dolore alla flessione della testa sul tronco), spesso accompagnati da nausea, vomito, fastidio intenso alla luce (fotofobia), stato confusionale. Sintomi di sepsi sono: febbre, stanchezza, vomito, mani e piedi freddi, brividi, dolori articolari, muscolari, toracici, addominali, respiro rapido, diarrea, petecchie (macchioline puntiformi rosse o marroni) che possono diventare macchie rosse violacee o vescicole di sangue. Nei neonati alcuni di questi sintomi non sono presenti o non sono molto evidenti. Più comunemente nei neonati sono presenti: pianto continuo, irritabilità, sonnolenza, scarso appetito, tensione o rigonfiamento delle fontanelle, cute chiazzata, pallida o bluastra.
FATTORI DI RISCHIO - Ci sono dei fattori che possono aumentare il rischio di malattia:
- età: la maggior incidenza di malattia si ha nei bambini di età inferiore a 5 anni; un secondo picco, meno elevato, si riscontra tra i 15 e 25 anni; la malattia può comunque colpire chiunque a qualsiasi età;
- stagionalità: la malattia è più comune in inverno fino all’inizio della primavera (novembre-marzo), anche se casi sporadici di malattia si verificano tutto l’anno;
- contatti: il rischio di malattia meningococcica è più elevato nei contatti stretti (conviventi e familiari) di soggetti infetti rispetto al rischio nella popolazione generale;
- vita di comunità: le condizioni di sovraffollamento (grandi luoghi di ritrovo come le discoteche) favoriscono la trasmissione del meningococco;
- alcune patologie croniche o condizioni di vita determinanti una diminuzione delle difese immunitarie: ad esempio infezione da Hiv, malattie renali ed epatiche croniche gravi, immunodeficienze congenite;
- viaggi: esistono nel mondo aree, come l’Africa sub-Sahariana, interessate da frequenti epidemie di meningite meningococcica particolarmente durante la stagione secca.
Effettuare le vaccinazioni raccomandate dal calendario vaccinale - si legge - è il modo migliore per difendersi dalle malattie prevenibili con le vaccinazioni.
VACCINI - I vaccini disponibili contro la malattia meningococcica sono:
- il vaccino tetravalente coniugato attivo verso i ceppi A,C,W135 e Y e il vaccino monovalente attivo verso il ceppo C;
- di recente introduzione è il vaccino monovalente attivo verso il ceppo B.
Il calendario vaccinale attuale, tra le altre vaccinazioni, propone la vaccinazione contro il meningococco C (una dose nel secondo anno di vita, tra i 13 e i 15 mesi; alternativamente i genitori hanno la facoltà di chiedere la somministrazione del vaccino nel primo anno di vita dal 3° mese - ciclo di tre dosi). Il vaccino antimeningococco C è offerto inoltre gratuitamente ai ragazzi non precedentemente vaccinati, fino al compimento di 18 anni. Altra categoria di persone cui i vaccini antimeningococco sono offerti gratuitamente e attivamente è quella dei soggetti affetti da patologia cronica determinante una condizione di rischio. Infine il vaccino tetravalente del gruppo A, C, W135 e Y è offerto, negli ambulatori di profilassi internazionale, in co-pagamento ai viaggiatori che si recano in aree endemiche.
"Carta credito bloccata", occhio alla nuova truffa Postepay
Occhio alla nuova truffa Postepay. I tuoi dati sensibili potrebbero finire nelle mani sbagliate. Se ti arriva questo messaggio sul telefonino: 'Per motivi di sicurezza, la tua carta di credito è stata bloccata. Esegui subito la verifica dei tuoi dati', con l'invito a cliccare sul link sottostante, non farlo. Assolutamente. "Potresti pentirtene amaramente", mette in guardia la Polizia sulla pagina Facebook 'Una vita da social'.
"Nessun Istituto di credito - sottolinea la Polizia - ti chiederà mai di inserire i tuoi dati online.
Nessun commento:
Posta un commento