domenica 1 gennaio 2017

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BUONGIORNO E BUONA GIORNATA

Casa a prova di ladro: 10 regole per evitare brutte sorprese

Casa a prova di ladro: 10 regole per evitare brutte sorpreseCapodanno in montagna, settimana bianca? Anche questo periodo dell'anno come l'estate è dedicato a trascorrere qualche giorno di vacanza e spensieratezza. Prima di partire però è necessario seguire alcune regole su cosa fare e non fare per evitare le visite dei ladri e mettere la casa in sicurezza. Ecco i consigli della polizia sulla pagina Facebook 'Una vita da social'.
1 - "La prima cosa da fare, se si sospetta un'intrusione, è digitare UNO UNO DUE 112NUE/113 (soprattutto se si ha il sospetto che i ladri possano ancora trovarsi all'interno dell'abitazione è meglio far intervenire subito le forze dell'ordine senza tentare iniziative personali che possono rivelarsi pericolose e controproducenti)".
2 - "Se si ha un antifurto è meglio collegarlo con il 113/112: questo accorgimento può essere richiesto rivolgendosi alle forze dell'ordine dopo la compilazione di un modulo".
3 - "I documenti personali vanno conservati in cassaforte o in un altro luogo sicuro. I ladri, in caso di furto, controllano come primi posti, gli armadi, i cassetti, i vestiti, l'interno dei vasi, i quadri, i letti e sotto i tappeti".
4 - "Porte blindate, videocitofoni, allarmi, telecamere a circuito chiuso e chiavi difficilmente duplicabili garantiscono una maggior sicurezza".
5 - E poi "chiudere sempre la porta di sicurezza a chiave e inserire l'allarme anche quando si esce per brevi spostamenti è di aiuto: i topi d'appartamento agiscono spesso in pochi minuti".
6 - Ancora, "mai lasciare le chiavi sotto lo zerbino, nei vasi, o in altri posti vicino all'ingresso. Evitate di attaccare al portachiavi targhette con indirizzo e nome che possano, in caso di smarrimento, far individuare l'appartamento. Mai lasciare le chiavi nella buca delle lettere".
7 - "Illuminare con particolare attenzione l'ingresso e le zone buie. Se all'esterno c'è un interruttore della luce è meglio proteggerlo con una grata per evitare che possa essere danneggiato o che qualcuno disattivi la corrente".
8 - Attenzione anche sui social: "Non postate sui #socialnetwork foto o post che indichino un'assenza da casa: queste notizie possono essere lette anche da malintenzionati".
9 - "Sulla segreteria telefonica è sempre meglio registrare messaggi al plurale (tipo: “in questo momento siamo assenti...”, oppure “lasciate un messaggio vi richiameremo più tardi”) e, in caso di assenza prolungata adottare il dispositivo per ascoltare la segreteria a distanza".
10 - Infine, "se possedete oggetti di valore è opportuno fotografarli e schedarli con le indicazioni utili in caso di furto".

La cervicale: le principali cause e i rimedi

Capita anche a voi, soprattutto durante l’autunno o l’inverno, di avvertire un dolore cervicale che vi rovina le giornate e vi ostacola nello svolgimento anche di normali attività quotidiane? Niente paura, il dolore cervicale è un disturbo molto comune, che purtroppo porta con sé altri fastidiosi inconvenienti come la difficoltà a muovere il collo e, in certi casi, anche un mal di testa persistente. I problemi alla cervicale sono molto diffusi, sia tra gli uomini che tra le donne e, spesso sono causati da comportamenti sbagliati o dannosi ripetuti nel tempo. 
Lo stile di vita odierno, caratterizzato da stress, ritmi frenetici e vita sedentaria, non è d’aiuto per chi soffre di dolore cervicale. Se siete tra coloro che svolgono, ad esempio, un lavoro cosiddetto “da scrivania”, o che al contrario prevede forzi fisici eccessivi, sappiate che il rischio di soffrire di problemi cervicali è molto più alto. Come fare, allora, a capire se il vostro è proprio un dolore cervicale e quali possono essere le cause che hanno provocato questo disturbo?
I principali campanelli d’allarme di un problema cervicale sono: – oltre al classico fastidioso dolore alla base del collo – mal di testa, vertigini o una sensazione di formicolio a braccia e mani. Si tratta di un malessere che si espande in diverse zone del corpo, pertanto in presenza di sintomi riconducibili ai problemi cervicali può essere necessario rivolgersi a un medico, ortopedico o fisiatra, ma è anche importante conoscere i comportamenti a rischio, importanti da evitare in questi casi.
  • Uno stile di vita stressante
  • Lo stress rappresenta una delle maggiori cause della cervicalgia, poiché le tensioni della vita quotidiana, spesso, si trasformano in tensioni muscolari, e vengono scaricate nella zona cervicale, provocando contratture e dolori.
  • Una postura sbagliata
  • E’ importante curare la postura sin dall’infanzia. Una posizione sbagliata assunta per guardare la tv o utilizzare computer, smartphone e tablet può avere conseguenze anche a distanza di anni e creare problemi di cervicale. A chi trascorre diverse ore davanti un monitor o davanti alla tv, è consigliato effettuare delle brevi pause, di tanto in tanto, per sciogliere i muscoli contratti.
  • Una vita sedentaria
  • Al bando la pigrizia: l’attività fisica è fondamentale per prevenire problemi cervicali. Infatti un rilassamento eccessivo dei muscoli della zona cervicale porta a un indebolimento che spinge alla contrazione, e di conseguenza a uno stato doloroso.
  • Il Sovrappeso
  • Un peso corporeo eccessivo affatica tutta la colonna vertebrale e dunque anche la zona cervicale. Il mantenimento di un peso adeguato, oltre a essere necessario per il benessere fisico generale è importante anche, nel caso specifico, per evitare problemi cervicali.
  • L’utilizzo di materassi o cuscini di scarsa qualità
  • L’utilizzo di cuscini non adeguati o materassi eccessivamente morbidi può essere altresì causa di problemi cervicali. La scelta di un cuscino ergonomico è sicuramente un buon aiuto per contrastare i problemi cervicali. Inoltre, anche la posizione che si assume per dormire ha la sua importanza: le vertebre cervicali dovrebbero essere allineate con quelle della colonna ed è sconsigliabile, per chi soffre di questi dolori, dormire a pancia in giù.
  • Sforzi eccessivi
  • E’ importante evitare, poi, di portare pesi eccessivi o non distribuiti in modo corretto, che andrebbero a sovraccaricare la colonna vertebrale.
  • Colpi di freddo
  • Anche non asciugare bene i capelli, soprattutto nel periodo invernale, andando incontro a possibili colpi di freddo, può essere un comportamento deleterio per la cervicale. E non dimentichiamo di indossare la sciarpa nei mesi in cui le temperature sono più rigide.
Il dolore alla cervicale può essere episodico o cronico, ma in entrambi i casi è importante intervenire in modo tempestivo ed adeguato. L’attività fisica, in particolare la pratica dello yoga e del pilates, può essere consigliabile, ad esempio, sia per prevenire i problemi cervicali sia per ridurre lo stress. Per intervenire in modo specifico sulla area interessata può venire in aiuto la termoterapia che, applicando calore direttamente sulla zona dolente, ad esempio tramite fasce o cerotti autoriscaldanti, dona sollievo dai dolori muscolari.

Sigarette, stop al declino del tabacco. I giovani italiani tornano a fumare

Si è fermato il declino dell'abitudine al fumo ed è fumatore un giovane italiano su tre



sigarette apeSi è fermato il declino dell'abitudine al fumo ed è fumatore un giovane su tre. E' quanto emerge dall'annuario statistico italiano dell'Istat edizione 2016. Si è fermato il declino dell'abitudine al fumo, rende noto l'Istat, nel 2016 si dichiara fumatore il 19,8% della popolazione over14, contro il 19,5% nel 2014 e il 20,9% nel 2013. Il tabagismo è più diffuso fra i giovani (26,3% dei 25-34enni) e fra gli uomini (24,8% contro 15,1% delle donne). Il picco di fumatori si ha nella classe di età 25-34 anni (33,5%) per gli uomini e in quella 55-59 per le donne (20,4%).
STABILIZZAZIONE DEL NUMERO DEI RICOVERI
Sempre in materia di salute, il sistema ospedaliero, sottolinea l'Istat, dopo un lungo periodo di riorganizzazione che ha portato a deospedalizzare i casi meno gravi e quelli che potevano essere presi in carico dalle strutture sanitarie territoriali, tende ad una stabilizzazione del numero di ricoveri anche considerando il progressivo invecchiamento della popolazione che pone un freno ad un ulteriore calo della ospedalizzazione.
7 ITALIANI SU 10 DANNO GIUDIZIO POSITIVO DEL LORO STATO DI SALUTE
Nel 2016, inoltre, il 70,1% della popolazione ha fornito un giudizio positivo del proprio stato di salute (valore stabile rispetto a un anno prima), più elevato fra gli uomini (73,9%) che fra le donne (66,4%). Tra le regioni italiane le situazioni migliori si rilevano a Bolzano (84,5%), Trento (78,5%) ed Emilia-Romagna (73,5%), le peggiori in Calabria (62,1%) e Sardegna (63,0%). Anche nel 2016, informa ancora l'Istat, il pranzo è il pasto principale, consumato in oltre sette casi su dieci fra le mura domestiche. La quota più bassa si registra tra gli uomini di 35-44 anni (48,9%). Diffusa e stabile nel tempo è anche la consuetudine a fare una colazione adeguata al mattino: circa otto persone su dieci abbinano al caffè o al tè alimenti nutrienti come latte, biscotti, pane. Questo comportamento salutare è più diffuso fra le donne (84,6%) rispetto agli uomini (78,6%


Donna Assunta a Fini: ridacci i soldi

Scandalo Fini-Tulliani

 Giuseppe Vatinno
donna assunta almiranteLa vicenda della casa di Montecarlo di proprietà di Alleanza Nazionale (fu donata dalla contessa Corleoni) e venduta dall’ ex leader missino ad una immobiliare del cognato con i soldi finiti sul conto della moglie Elisabetta, ha destato molto clamore.Fini si definì in una intervista “coglione” pur di non passare per ladro.Ora Donna Assunta Almirante intervistata da Il Tempo scende in campo per fare sua una proposta di Marcello Veneziani e cioè restituire i soldi incassati, circa 1.3 milioni di euro alla Fondazione AN che provvederà poi a ripartirli ai militanti in difficoltà economica.
Fini sta alla destra un po’ come Ochetto sta alla sinistra e cioè è sostanzialmente odiato dai suoi ex fan perché ha tradito -a loro dire- gli ideali della destra vera arrivando a disconoscere totalmente, durante un viaggio in Israele, il fascismo.
Militanti a cui non piacque affatto anche il rapporto con la sua seconda moglie, Elisabetta Tulliani considerandola una delle cause del dirottamento ideologico dell’ex delfino di Almirante.
Ora la tegola (in tutti i sensi) che gli è caduta addosso non fa altro che acuire la situazione visto che Fini aveva precedentemente sempre negato ogni addebito nella vicenda.


Il dramma politico e umano di Fini

Vittorio Feltri aveva ragione

 Giuseppe Vatinno
Gianfranco Fini ape

La vicenda che ha portato all’arresto di Francesco Corallo, il “re delle slot” e di Amedeo  Laboccetta, ex parlamentare del Pdl, nell’ambito dell’inchiesta “Rouge e Noir” coordinata dal procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, ha risvolti umani e  politici rilevanti perché sono indagati per riciclaggio, peculato e violazioni delle norme fiscali (commessi nel 2009) anche il fratello e il padre di Elisabetta Tulliani, attuale compagna  di Gianfranco Fini, ex Presidente della Camera.
Nel 2010 la stampa ed in particolare Vittorio Feltri, direttore allora de Il Giornale, mise nel mirino proprio l’ex leader di Alleanza Nazionale per la vendita sospetta sottocosto di una casa a Montecarlo, lasciata in eredità al partito.
La vicenda è complessa.
Francesco Corallo figlio di Gaetano Corallo (vicino al boss Nitto Santapaola di Catania) è conosciuto come il “re delle slot - machine” e del gioco on - line.
L’accusa nei suoi confronti è quella di aver sottratto al fisco ben 216 milioni di euro in due tranche, la prima di 131 milioni di euro e la seconda di 85 milioni di euro che poi avrebbe riciclato all’estero e una parte in Italia.
Per il filone nostrano l’accusa è quella di aver versato 2.7 milioni di euro sul conto dei Tulliani che, a loro volta, avrebbero utilizzato 327.000 euro per acquistare la famosa casa a Montecarlo da Fini.
La valutazione è assolutamente al di sotto il valore di mercato tanto che qualche anno dopo Giancarlo Tulliani la rivendette a ben 1 milione e 360.000 euro realizzando un grande plus valore per una casa che risultava intestata alla sorella Elisabetta.
Ma non è finita qui perché il meccanismo nell’impianto accusatorio è ancora più complesso e qui entra in gioco una seconda volta l’ex Presidente della Camera che potrebbe avere “agevolato” l’emissione di un decreto per favorire il Corallo, decreto che effettivamente vide la luce grazie all’azione politica dell’allora Deputato Laboccetta.
Dunque Fini potrebbe aver avuto un doppio ruolo: il primo vendere sotto costo -come diceva Feltri- l’abitazione ereditata dal partito e l’altro aver aiutato politicamente per il decreto che favoriva Corallo.
Fini si è detto subito basito ed esterrefatto delle accuse.
Per quanto riguarda la prima, e cioè la vendita della casa acquistata con i proventi dell’Iva sottratta allo Stato ha detto di essere stato ingannato dal fratello della compagna e che non sapeva neppure che poi l’abitazione fosse stata intestata al suo partner Elisabetta e madre dei suoi figli.
Per quanto riguarda la seconda e cioè il suo possibile ruolo politico nell’agevolare l’emissione del decreto ha detto che non aveva alcun potere come Presidente della Camera.
La difesa appare assai debole.
Come poteva infatti non sapere Fini delle manovre del “cognato” ed in ogni caso come poteva non sapere che la casa era stata intestata alla compagna che l’avrebbe rivenduta al prezzo di mercato solo qualche tempo dopo?
Fini ha detto -testuali parole- “perché sono un coglione”.
Noi non crediamo che Fini sia un “coglione”, anzi. Dunque resta valida l’ipotesi che sapesse invece come stavano le cose. Naturalmente queste sono solo considerazioni di buon senso e vanno provate in un processo ma non possono non essere fatte.
Anche per l’altra “accusa” e cioè un suo ruolo politico nella vicenda politica la difesa appare debole; infatti il Presidente della Camera ha un forte potere istituzionale se non altro per la calendarizzazione ed inoltre Fini era anche il “capo” politico di Laboccetta che avrebbe agito esecutivamente nella vicenda.
Due considerazioni sulla vicenda sono d’obbligo.
La prima è di natura prettamente politica e cioè l’incredibile parabola che Fini ha compiuto da delfino di Berlusconi nel centro - destra fino a questa ultima vicenda.
La sua unione con Elisabetta Tulliani era stata già molto criticata per il ruolo che la compagna pare avere avuto in questa parabola discendente.
E questo si somma, nell’immaginario della destra italiana, al “tradimento” dei suo i valori fondanti a cominciare dalla sua affermazione fatta durante una visita in Israele dove definì il fascismo “male assoluto” un po’ come Valter Veltroni che disse di “non essere mai stato comunista”.
Insomma -fatto salva la libertà di cambiare idea- sono affermazioni devastanti per i militanti e per chi ha creduto un ideale, giusto o sbagliato che sia.
La seconda considerazione riguarda invece Vittorio Feltri che fu il primo a fare emergere la vicenda e la portò alla attenzione dei lettori con grande impegno e puntiglio.
Come detto, Feltri allora era direttore de Il Giornale e per i suoi articoli ricevetti insulti da Fini (ovvio) ma anche dai colleghi giornalisti, come lui stesso ricorda, tra cui Daria Bignardi, attuale direttrice di Rai 3 alla Invasione Barbariche che l’accusò di aver messo su una macchina del fango per punire Fini del suo litigio con Berlusconi (il famoso, “Che fai mi cacci?”).
In realtà Feltri aveva pienamente ragione ed anzi la vicenda emersa ha connotati ben più inquietanti di quelli che faceva notare a suo tempo Il Giornale.
Nel frattempo il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha chiesto alla Fondazione AN di tutelarsi in sede legale da quanto sta emergendo.

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