giovedì 5 gennaio 2017

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INCREDIBILI SVILUPPI

Padova, la canonica maledetta: Don Andrea Contin non è l'unico prete ad aver dato scandalo 

Cioccolato, una tavoletta al giorno contro infarto e ictus

Cioccolato, una tavoletta al giorno contro infarto e ictus










Una tavoletta di cioccolato al giorno allontana infarto e ictus. La dolce, dolcissima notizia che renderà felici tutti gli amanti del “cibo degli dei” arriva da uno studio dell’Università di Norfolk, nel Regno Unito, che ha coinvolto 21mila adulti.I ricercatori britannici hanno seguito i volontari per dodici anni e hanno scoperto che coloro che mangiavano più cioccolato (anche cento grammi al giorno) avevano avuto rischi minori di infarto (-11%) e soprattutto di morire per un attacco cardiaco (-25%). Ridotto del 23% anche il rischio di ictus.A differenza di altri studi, inoltre, questo non fa differenze tra cioccolato fondente, notoriamente più apprezzato dagli esperti anche per le sue qualità nutrizionali, e quello al latte, che anzi era il più consumato dal campione. Insomma, per la gioia di tutti gli amanti del cacao lo studio “suggerisce che il maggior consumo di cioccolato è collegato a un rischio più basso di futuri eventi cardiovascolari”.

Carta d'identità elettronica, come fare per richiederla


La nuova carta d'identità elettronica, chiamata anche 'Cie', è una smart card che gradualmente sostituirà la tradizionale carta di identità, all'interno della quale sono memorizzate tutte le informazioni personali del cittadino, grazie a un microchip e a una banda ottica.
Carta d'identità elettronica, come fare per richiederlaLa procedura per richiederla, come ricorda anche il portale 'La Legge Per Tutti', è semplice: occorre rivolgersi al proprio comune di residenza o di dimora fornendo una fototessera, in formato cartaceo o elettronico, su un supporto Usb. La fototessera dovrà essere dello stesso tipo di quelle utilizzate per il passaporto.
All'atto della richiesta, è consigliabile munirsi di codice fiscale o tessera sanitaria in modo da velocizzare le attività di registrazione. È inoltre necessario il versamento, presso le casse del comune, della somma di 16,79 euro - oltre ai diritti fissi e di segreteria, ove previsti - quale corrispettivo per il rilascio della Cie. E' inoltre necessario conservare il numero della ricevuta di pagamento.
Se si tratta del primo rilascio, occorre fornire all'operatore comunale un altro documento di identità in corso di validità; mentre chi non ne è in possesso deve presentarsi in comune accompagnato da due testimoni. In caso di rinnovo o deterioramento del vecchio documento, bisogna consegnare quest'ultimo all'operatore comunale.
Al momento della richiesta della Cie, l'operatore comunale procede all'acquisizione delle impronte digitali. In questa sede il cittadino può fornire, se lo desidera, il consenso o meno alla donazione degli organi.
Una volta completata la procedura di richiesta allo sportello, il cittadino riceverà la Cie entro 6 giorni lavorativi all'indirizzo da lui indicato. Una persona delegata potrà provvedere al ritiro del documento, purché al momento della richiesta siano state fornite le sue generalità all'operatore del comune. Se il cittadino non può presentarsi personalmente allo sportello comunale - per malattia grave o altre motivazioni - può delegare un'altra persona o un familiare che dovrà recarsi presso il comune con la documentazione che attesta l'impossibilità del delegante a presentarsi. Il delegato dovrà fornire la carta di identità del titolare o altro suo documento di riconoscimento, la sua foto e il luogo in cui spedire la Cie.Effettuato il pagamento, il richiedente concorderà con l'operatore comunale un appuntamento presso il domicilio del titolare, per il completamento della procedura.
I comuni italiani stanno progressivamente aderendo al progetto della nuova carta elettronica: per verificare se la Cie è disponibile presso il proprio comune di residenza, esiste il link cartaidentita.interno.gov.it.

Deflazione, cos'è e quali sono i rischi

L'Italia archivia il 2016 in deflazione, con un risultato che non si verificava da oltre mezzo secolo. L'ultima volta, infatti, risaliva al 1959. Tutti sanno che cos'è l'inflazione: si ha quando i prezzi aumentano. Ma cos'e' la deflazione? Semlicemente il suo contrario: la riduzione dei prezzi.
Deflazione, cos'è e quali sono i rischiUn bene o un male? Dipende. La deflazione può infatti essere positiva o negativa. Nel primo caso la diminuzione dei prezzi è dovuta ad abbondanza di offerta. Nel secondo caso, è dovuta a bassa domanda. In altre parole, alla stagnazione dell'economia.
La deflazione registrata nel corso del 2016 "porta l’Italia indietro di 60 anni, determinando effetti recessivi per l’intera economia del paese", evidenzia il Codacons fotografando la situazione. "La frenata dei prezzi al dettaglio nel 2016 è il frutto del crollo record dei consumi registrato in Italia negli ultimi anni. "L’attesa ripartenza della spesa da parte delle famiglie non si è verificata, e complessivamente negli ultimi 8 anni i consumi degli italiani sono calati di ben 80 miliardi di euro. Come se ogni nucleo familiare avesse ridotto gli acquisti per 3.333 euro dalla crisi economica ad oggi. Numeri che hanno avuto effetti diretti su prezzi e listini, con una variazione negativa dello 0,1% su base annua".
La deflazione, osserva la Coldiretti, "ha effetti devastanti nelle campagne dove i prezzi riconosciuti agli agricoltori crollano mediamente di circa il 6% nel 2016 ed in alcuni casi come per il grano non coprono neanche i costi di produzione. Gli agricoltori nel 2016 - sottolinea la Coldiretti – hanno dovuto vendere piu’ di tre litri di latte per bersi un caffè o quindici chili di grano per comprarsene uno di pane ma la situazione non è migliore per le uova, la carne o per alcuni prodotti orticoli".
Da più parti, in sostanza, si fa notare il circolo vizioso innescato dalla deflazione: il calo dei prezzi produce l'aspettativa di ulteriori cali futuri e può portare al continuo rinvio degli acquisti. Tutto questo, evidentemente, ha un impatto sull'attività delle imprese, sui bilanci e sui livelli occupazionali.
"Nel corso dell'anno che si è appena concluso -osservano Federconsumatori e Adusbef -abbiamo sottolineato con insistenza la drammaticità delle condizioni in cui versa la nostra economia, pertanto le rilevazioni dell'Istituto di Statistica non ci sorprendono affatto. Allo stesso tempo, però, siamo preoccupati per i primi segnali che ci giungono in merito ad aumenti importanti dei prezzi di carburanti, autostrade, energia elettrica e gas, quindi è necessario che il Governo metta in atto capillari controlli per evitare che si inneschino intollerabili meccanismi speculativi a spese dei cittadini".
Come si inverte la tendenza? "L'economia deve essere risollevata attraverso interventi che diano una scossa alla domanda interna e che rilancino l'occupazione. Invochiamo azioni concrete che restituiscano prospettive al Paese e che aprano una nuova fase di sviluppo", affermano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

IL CACCIATORE DI AMANTI

In Cina sempre più mariti tradiscono le mogli. Così queste ultime si rivolgono a una specie di detective privato specializzato nel mandare a monte le relazioni proibite. Guadagnando un sacco di soldi.
zhu lifeiSarà il boom economico o la liberazione dei costumi: ma il tasso di tradimenti in Cina sta salendo vertiginosamente. A farne le spese sembra che siano soprattutto le donne, costrette a sopportare mariti fedifraghi che passano più tempo con l’amante che con loro. Un fenomeno in cui qualcuno ha visto un business potenzialmente molto lucrativo: il cacciatore di amanti.
UNA PARCELLA DA 150 MILA DOLLARI
Il cacciatore di amanti è una specie di detective privato che si fa pagare moltissimo e ha un unico obiettivo: sabotare, in un modo o nell’altro, la relazione tra marito e amante. Il Washington Post, per capire meglio la natura del servizio, ha contattato un vero esperto di quest’arte, Zhu Lifei. Così bravo che riesce a farsi pagare tra i 15 mila e i 150 mila dollari, visto che spesso sono proprio le coppie più agiate a vacillare sotto i colpi del tradimento.
L’AMANTE DELL’AMANTE
Zhu ha diverse frecce al suo arco, quando si tratta di far riavvicinare marito e moglie. Spesso si tratta di soluzioni piuttosto creative: come il fingere un incidente automobilistico e sporcare di sangue (di gallina) la moglie tradita, perché il marito possa tornare a provare interesse per lei (non ha funzionato). Oppure, assumere bei ragazzi votati al lusso che facciano la corte all’amante del marito fedifrago, per allontanarla da lui.
PER LUI SI TRATTA DI GIUSTIZIA
Di lavoro da fare ce n’è in abbondanza. Solo nel 2015 ha seguito 362 casi, risolvendone con successo il 73%. E mentre da una parte si cerca di sabotare la relazione amante-marito, dall’altra si procede a rifare il look della consorte: per renderla più sexy, più attraente, nuovamente desiderabile (decidete voi se è una cosa sessista o meno). E si fa in modo che i regali del finto amante della vera amante vengano trovati dal marito, per minare la relazione alle fondamenta. «È una questione di giustizia», dice Zhu. Alcuni lo criticano perché pensano che ciò che faccia sia immorale, o addirittura illegale. Ma Zhu, che ha assoldato un team di legali, sta ben attento a non infrangere i limiti stabiliti dalla legge. E mariti ed amanti continuano a lasciarsi. Mentre le mogli esultano.

Arriva l'assegno per i più poveri

Il Governo sta preparando un decreto per il reddito di inclusione per le famiglie in difficoltà. In campo oltre un miliardo
madre e figlia povere che si cibano

Marina Crisafi 
Un assegno per i più poveri con redditi al di sotto dei 3mila euro. È la misura alla quale sta lavorando il Governo che, stando all'annuncio del ministro delle politiche agricole Maurizio Martina a Repubblica, dovrebbe arrivare in tempi stretti con un decreto ad hoc. "Dobbiamo concretizzare in tempi rapidi il reddito di inclusione per svoltare con gli strumenti di contrasto alla povertà, in sostegno di famiglie e persone in grave difficoltà economiche" conferma infatti Martina, spiegando il perché di un provvedimento d'urgenza, quale "strumento migliore per rendere operativa – la misura – nel giro di poche settimane". Bisogna concretizzare, prosegue il ministro, quanto "fatto dal Governo Renzi: con la legge di stabilità 2016 abbiamo definito un fondo da 1 miliardo 150 milioni. Adesso quel lavoro deve dare i suoi frutti".

Come funziona

Il reddito di inclusione corrisponderebbe, spiega ancora Martina, ad "un sostegno finanziario non assistenziale, che dovrà rispettare determinati criteri e che coinvolgerà nella prima fase famiglie con minori". A beneficiarne, in sostanza, sarebbe una fetta del milione e 600mila di famiglie italiane (ossia 4,5 milioni di persone) che l'Istat ha certificato come poveri assoluti. Sono loro, rincara il ministro la priorità, ossia "le famiglie con reddito Isee sotto i tremila euro". Per loro intanto un aiuto mensile fino a 400 euro esiste già, grazie alla "sperimentazione del Sia (Sostegno per l'inclusione attiva)", la misura "ponte" avviata nel settembre dello scorso anno. Ora, il budget per un intervento ulteriore c'è e anche se è presto per fare i conti, si parla di un reddito mensile fino a 500 euro.

Il ddl in Parlamento

Immediatamente tacciata da più parti come "provvedimento elettorale", la proposta in realtà è "figlia" della legge delega in materia votata alla Camera nel luglio scorso e oggi all'esame del Senato. Si tratta, sottolinea il ministro, di una "proposta che il Paese attende da parecchio tempo e per la prima volta – ci sono - risorse strutturali per finanziare un intervento come questo". Del resto, prosegue "siamo l'unico Paese in Europa a non avere uno strumento di contrasto universale alla povertà".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, che in una nota, dà il suo placet a qualsiasi "iniziativa del Parlamento che vada nella direzione di rendere rapidamente attuabile – la riforma – ed è pronto a sostenerla".
Una linea condivisa anche dal presidente della commissione lavoro di palazzo Madama, Maurizio Sacconi, che offre la piena disponibilità ad accelerare l'iter del ddl di contrasto della povertà trasformandolo in un testo immediatamente dispositivo, purchè non si riduca nell'"invio postale di un assegno che potrebbe solo alimentare l'emarginazione".
Il M5S invece rilancia il proprio cavallo di battaglia, il reddito di cittadinanza, ritenendo che una misura come l'assegno di inclusione non possa essere sufficiente e si riduca ad "elemosina". "Bisogna – invece – afferma la vicepresidente della commissione Lavoro del senato, Nunzia Catalfo (M5s) - dare un segnale forte alla popolazione e in particolare agli oltre 17,5 milioni di cittadini che rischiano la povertà e uscire dalla logica del contentino". Serve una misura che "oltre ad essere strutturale sia seria e preveda risorse sufficienti – conclude - come il reddito di cittadinanza proposto dal M5S, fermo presso la commissione lavoro senato da circa 2 anni".


Fonte:StudioCataldi




Fonte: Arriva l'assegno per i più poveri 
(www.StudioCataldi.it) 

E' morto Ezio Pascutti

Il Bologna piange 'uno dei suoi figli, addio campione' /«Addio campione». Il saluto del club sui social a uno dei suoi uombini simbolo, vincitore dello Scudetto nella stagione 1963/64. 296 presenze e 130 gol con la maglia del Bologna



Se ne va un altro dei protagonisti, uno dei principali, del Bologna dello scudetto del 1964, la squadra che "giocava come in paradiso". In serata è morto a 79 anni Ezio Pascutti, in una clinica della città delle Due Torri dove era ricoverato da tempo per una malattia. "Addio Campione. Il Bologna piange uno dei suoi figli più amati, di ogni tempo", lo saluta il club sul proprio sito ufficiale. Pascutti faceva coppia con Marino Perani, in una formazione che girava intorno a Giacomo Bulgarelli, capitanata da Mirco Pavinato, allenata da Fulvio Bernardini e di cui era presidente Renato Dall'Ara. Il nome di Pascutti è legato al Bologna dove esordì 18enne in serie A a partire dal 1958 e rimase fino al 1969, per un totale di 296 presenze in serie A con 130 reti, 142 con la maglia del Bologna, terzo marcatore di sempre dopo Schiavio e Reguzzoni. Peraltro senza aver mai segnato un calcio piazzato.


CARRIERA DA RECORD - Suo, fino a quando non lo superò Batistuta, il record di reti consecutive in campionato, 10. Con lui, dopo Bulgarelli, il Bologna perde un altro simbolo. Un mito, immortalato da uno scatto fotografico di Maurizio Parenti presente in tantissimi bar della città: era il 1966 e la sua rete lanciata in tuffo rasente a cancellare la rincorsa disperata di Tarcisio Burgnich dell'Inter divenne celebre. "Nessuno si accorse che mi imbalzai sulla linea di porta", raccontò scherzando il protagonista in occasione del centenario del Bologna, lasciando di stucco chi lo ascoltava. Furono 17 le sue presenze in Nazionale, con la quale segnò anche 8 reti (oltre a due presenze e una rete con la Nazionale B). Ha inoltre partecipato a due campionati del mondo: nel 1962 e nel 1966, quando fu coinvolto nel 'disastro Corea', insieme a Bulgarelli"L'anno dello scudetto ci davano dei drogati, ma l'unico doping era il grande cuore", ha ricordato Pascutti quando nel febbraio del 2009 morì Bulgarelli. Ora potrà forse tornare a giocare con lui, come si gioca solo in paradiso.

LO SPOSO CI RIPENSA SUL PIÙ BELLO: ADDIO NOZZE NELL’ISOLA DA SOGNO


Lo sposo ci ripensa sul più bello: addio nozze nell’isola da sogno
Matrimoni in leggero aumento nel 2016 con le new entry delle unioni civili, in costante calo sono le nozze in chiesa. Il 2017 ha debuttato con un banchetto annullato, in programma ieri. Tra le coppie passate per l’ufficio dello stato civile del Comune nel corso del 2016 ce n’è stata infatti una formata da due trentenni senigalliesi, che avevano chiesto notizie sui permessi necessari per sposarsi all’estero. Avevano scelto un’isola del Pacifico per coronare il sogno d’amore ma, dopo aver prenotato tutto, il futuro sposo ha avuto un ripensamento e non se l’è sentita di impegnarsi, annullando tutto.Alcuni degli invitati, che già avevano pagato il viaggio, sono partiti lo stesso.  Il 2016 è stato anche l’anno dei primi matrimoni gay grazie alla legge sulle unioni civili, con il primato di Antonio De Vitto e Daniel Anthony Neto, i primi due uomini uniti in matrimonio dal sindaco Mangialardi. Nell’anno 2016 appena trascorso nel Comune di Senigallia sono stati celebrati quindi 74 matrimoni con rito civile cioè in Comune. Di questi, 60 matrimoni si riferiscono a persone di cui almeno una era residente a Senigallia. Gli altri 14 hanno avuto come protagonisti sposi non residenti a Senigallia che hanno scelto la città dalla spiaggia di velluto però per giurarsi amore eterno. Sono stati celebrati 46 matrimoni con rito religioso. Nel 2015 erano stati 50 e nel 2014 erano stati 63 con un calo quindi costante. Trend invece positivo in generale perché dopo un 2015 in cui erano state 110 le coppie unite in matrimonio, nel 2016 sono state 120. Segno più anche se l’aumento è minimo Nel 2014 erano state 146 e nel 2010 invece 173.Ci si sposa meno e meno davanti all’altare. «Nella precarietà dei sentimenti accade che sposarsi in chiesa sia un impegno solenne che non tutti se la sentono di prendere – spiega don Giancarlo Cicetti, parroco del Duomo –. La società di oggi porta più a relazioni mordi e fuggi, prediligendo le convivenze, mentre lo sposalizio in chiesa richiede un impegno per tutta la vita, coinvolge di più. I rapporti al giorno d’oggi sono però fragili, del resto il clima di temporaneità si avverte in tutto ormai, dal lavoro ai sentimenti. Di recente ho celebrato un 50esimo – racconta - e quel giorno di mezzo secolo fa mi ricordo che avevo celebrato quattro matrimoni, tutti nella stessa mattinata, adesso a momenti in un anno se ne celebrano quattro. Ci sono coppie che si sposano dopo aver avuto i figli, lo sto notando già da qualche anno». Per don Giancarlo Cicetti i ripensamenti a nozze già fissate non sono da condannare e nemmeno tanto rari.“Dimostrano la serietà con cui viene presa la decisione di sposarsi – prosegue il parroco – quindi meglio una separazione prima che una dopo. A me è capitato con una coppia che, di comune accordo, si è resa conto di non essere pronta e ha annullato il matrimonio in chiesa. Se si sono resi conto che il sentimento non era solido, è stato giusto così». Il 2017 sul versante dei matrimonio potrebbe portare ad una novità con le location. Nei mesi scorsi infatti l’Amministrazione ha chiesto un parere al Demanio, proprietario della spiaggia, per sapere se fosse possibile celebrare riti civili direttamente sull’arenile come avviene già adesso in altre località balneari. Finora infatti sulla spiaggia di velluto non è possibile unirsi in matrimonio. Molte coppie hanno però realizzato una funzione doppia, scambiandosi le promesse di fronte al mare dopo averlo già fatto in Municipio per rendere più suggestiva e romantica la cerimonia.

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