mercoledì 4 gennaio 2017

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Guendalina, il trans dei Vip: “Sono stata con Niang, è più donna di me”

fonte:retenews24 
Guendalina, il trans dei Vip: “Sono stata con Niang, è più donna di me”. Si chiama Guendalina Rodriguez e nel mondo dello spettacolo è conosciuta come il “Trans dei Vip”. Attraverso il social network twitter la trans ha voluto creare nella mattinata di ieri l’ennesimo polverone che scuote il mondo del calcio e il Milan in particolare. La trans, infatti, ha confermato su Twitter di essere stata con la punta rossonera M’Baye Niang.La stessa Rodriguez soltanto un mese fa aveva dichiarato ai microfoni di La Zanzara su Radio24 di aver “conosciuto questo giocatore del Milan a una cena a Milano. Il nome non lo faccio perché non voglio rischiare una querela. Lui mi ha detto: se esce il mio nome è finita. Vi dico solo che è attivo, attivissimo, molto dotato, di colore, giovane e assomiglia a Balotelli. Ogni tanto ci frequentiamo”. Il nome non era ancora uscito, ma ora la trans ha voluto vuotare il sacco confermando che il giocatore in questione èM’Baye Niang. L’attaccante rossonero nell’ultimo mese non ha vissuto un bel periodo neanche in campo, con Montella che lo ha lentamente messo fuori dalle sue rotazioni. E ora il nuovo scandalo lontano dai campi da gioco. Per lui si parla anche di cessione, quale sarà il suo futuro? 
Fonte: Calciomercato

Violenza sui minori Terni, incinta a 12 anni dopo lo stupro. Arrestato un amico di famiglia 

E' questa l'accusa contestata a uno straniero di 31 anni, residente da tempo a Terni, arrestato dalla squadra mobile in base ad un'ordinanza del gip Federico Bona Galvagno 


L'uomo è stato identificato a seguito di una delicata indagine coordinata dal pm Raffaele Iannella, iniziata alla fine del 2015, quando l'adolescente, connazionale del presunto stupratore e oggi tredicenne, si è presentata con i familiari all'ospedale Santa Maria per degli accertamenti. Qui i medici hanno appurato che la bambina era incinta, al quarto mese di gravidanza e quindi anche un eventuale aborto era ormai impossibile, in quanto superata la dodicesima settimana di gestazione, poi portata regolarmente a termine. Il bimbo, nato alcuni mesi fa, sta bene ed è stato affidato ai servizi sociali per l'adozione. Dagli accertamenti svolti dagli agenti della mobile tramite le testimonianze raccolte tra amici e familiari della dodicenne (che non ha mai fatto il nome del violentatore in quanto spaventata), è stato possibile risalire al trentunenne, regolarmente residente in Italia e incensurato. L'uomo, è stato appurato dalla polizia, frequentava la casa della bambina e in questi frangenti avrebbe avuto modo di rimanere da solo con lei. 





ITALIA IN DEFLAZIONE:NON ACCADEVA DAL 1959




Il 2016 si é  chiuso in deflazione: non accadeva dal 1959. I prezzi al consumo in media d'anno - riferisce l'Istat - sono scesi dello 0,1%. L'inflazione di fondo, calcolata al netto degli alimentari freschi e dei prodotti energetici, è rimasta invece positiva (+0,5%), pur rallentando la crescita dal +0,7% del 2015. A dicembre, invece, i prezzi al consumo (al lordo dei tabacchi) sono aumentati dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,5% nei confronti di dicembre 2015. Secondo l'Istat, la ripresa dell'inflazione è legata alla crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,6%), degli energetici non regolamentati (+2,4%) e degli alimentari non lavorati (+1,8%). Il dato è ben al di sotto della media dell'Eurozona: +1,1% annuale a dicembre (contro il +0,6% di novembre), al top dal dicembre 2013. A fare da traino - spiega Eurostat - sono i prezzi di energia (+2,5%), servizi (+1,2%), alimentari, alcol e tabacchi (+1,2%). Sul ritorno dell'Italia in deflazione le associazioni dei consumatori, dopo il dato preliminare dell'Istat, hanno manifestato tutta la loro preoccupazione. "La frenata dei prezzi al dettaglio nel 2016 è il frutto del crollo record dei consumi registrato in Italia negli ultimi anni - ha spiegato il presidente del Codacons Carlo Rienzi - L'attesa ripartenza della spesa da parte delle famiglie non si è verificata, e complessivamente negli ultimi 8 anni i consumi degli italiani sono calati di ben 80 miliardi di euro. Come se ogni nucleo familiare avesse ridotto gli acquisti per  3.333 euro dalla crisi economica ad oggi. Numeri che hanno avuto effetti diretti su prezzi e listini, con una variazione negativa dello 0,1% su base annua. A nulla - ha aggiunto Rienzi - è servita la ripartenza dell`inflazione a dicembre, con i prezzi in crescita del +0,5%, perché il balzo dei prezzi nell`ultimo mese dell`anno è da attribuire unicamente al caro-benzina, con i distributori di carburanti che hanno fortemente rincarato i listini determinando aumenti in tutti i settori". Toni preoccupati anche da parte delle associazioni degli agricoltori. "La deflazione - ha sottolineato la Coldiretti - ha effetti devastanti nelle campagne dove i prezzi riconosciuti agli agricoltori crollano mediamente di circa il 6% nel 2016 ed in alcuni casi come per il grano non coprono neanche i costi di produzione. Gli agricoltori nel 2016 - sottolinea la Coldiretti - hanno dovuto vendere più di tre litri di latte per bersi un caffè o quindici chili di grano per comprarsene uno di pane ma la situazione non è migliore per le uova, la carne o per alcuni prodotti orticoli. Nonostante il crollo dei prezzi dei prodotti agricoli in campagna sugli scaffali i prezzi dei beni alimentari - continua la Coldiretti - sono aumentati dello 0,2 % nel 2016 anche per effetto delle speculazioni e delle distorsioni di filiera nel passaggio dal campo alla tavola. Ad incidere - precisa la Coldiretti - è anche il flusso delle importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale perché vengono spacciati come Made in Italy per la mancanza di indicazione chiara sull'origine in etichetta per tutti i prodotti, anche se per il 2017 sono in arrivo importanti novità per il latte, i formaggi e la pasta Made in Italy". 






La deflazione, cos'è e perché è un pericolo

Il calo prolungato dei prezzi innesca un circolo vizioso che porta meno ricchezza, più disoccupazione e minori consumi



La deflazione è il vero pericolo dell’economia europea, e italiana in particolare. Il tasso d’inflazione dell’Europa a 17 è pari allo 0,2%quando invece il livello ottimale si aggira intorno al 2%. Se la deflazione non viene combattuta rischia di innescare una spirale pericolosissima che aggraverebbe ancora di più la recessione.Un calo continuato dei prezzi farà anche la felicità del consumatore ma innesca un circolo vizioso il cui primo effetto è che le imprese guadagnano meno ed hanno meno liquidità aziendale. Il secondo effetto è che, avendo meno capitali provenienti dall’attività commerciale, riducono la produzione e rinunciano a nuove assunzioni, visto che con quello che vendono non guadagnano o guadagnano troppo poco. Questo aumenta la disoccupazione con l’effetto di far circolare ancora meno denaro nel Paese. Se le imprese non sono veloci a ridurre il livello produttivo dei loro impianti, rischiano di immettere sul mercato merce che resta invenduta con l’effetto che se tagliano la produzione non assumono (o, peggio, licenziano) e se non tagliano alimentano ancora di più la spirale perché si trovano costretti ad abbassare i prezzi dando ulteriore spinta alla deflazione.Questo è il motivo per il quale bisognerebbe, almeno in questa fase, temere di più il calo dei prezzi, cioè la deflazione, più che il loro aumento, ovvero l’inflazione. È per questo motivo che, dopo la sciagurata decisione del 2008 della Bce di alzare i tassi d’interesse in Europa, la strada intrapresa dalla Bce è stata quella che ha portato a 0,05% il costo e denaro. Un livello a un soffio dallo zero, così come ad un soffio dallo zero è il livello del tasso interbancario, quello che le banche si pagano a vicenda quando chiedono o prestano soldi reciprocamente.Gli effetti, però, non sono stati quelli ci si aspettava e questo significa che la Bce, come tutte le banche centrali, non ha, in realtà, gli strumenti adeguati per indurre i prezzi a crescere (o non li possono usare per motivi politici). Per questo la deflazione resta lo spettro che si aggira per l’Europa.













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